Hey, stai volando su Cherasco!

Quinto appuntamento del nostro magazine è dedicato alla cittadina di Cherasco. Ho sempre ammirato questa cittadina, in primis per la sua bellezza e poi per la sua storia e le tradizioni. Tutt’ora mi ritrovo a domandarmi come sia possibile che una città così piccola racchiuda una mole così grande di importanza storica, culinaria ed architettonica. Ci sono così tante cose da raccontarvi che mi risulta anche difficile decidere da dove iniziare…e allora facciamolo dalla sua fondazione!

La città della Pace

Già all’epoca romana esisteva un borgo chiamato Clerascum, che nel 1243 divenne ufficialmente Cherasco per volere del vicario imperiale di Federico II di Svevia. Nel corso della sua storia è stata costantemente sballottata tra ghibellini, la famiglia Angiò, i Visconti milanesi e ovviamente la famiglia Savoia. Proprio nelle mani di questi ultimi Cherasco riprese nuovamente vigore a tal punto da ospitare la corte ducale durante la guerra e peste del 1630. Ma perchè il motto di questa città è “Urbs Firmissima Pacis”?
Perché nel 1631 si firmò il Trattato di Cherasco per porre fine alla guerra e riconoscere i territori dei vari ducati. Ma un solo trattato non può essere così importante da giustificare un motto così. E infatti arriva spavaldo Napoleone che, nell’aprile del 1796, prende alloggio a Palazzo Salmatoris e firma l’Armistizio di Cherasco che viene confermato dalla Pace di Parigi del 15 maggio. Insomma ne hanno avuto da fare sti Cheraschesi! Non si sono mai fermati, neanche durante la Resistenza Partigiana, fino ad ospitare fino agli inizi del ‘900, una piccola ma rigogliosa comunità ebraica.
I Cheraschesi si sono contraddistinti anche per la passione per la gastronomia, inventando i Baci di Cherasco, preparati da tutti i cioccolatai della città ed anche per le lumache. Eh si! Infatti Cherasco ospita (in barba ai francesi – scherzo!) l’ Istituto Internazionale di Elicicoltura che tra Disciplinare di Allevamento della Chiocciola e importanti studi con i migliori Atenei, è un punto di riferimento internazionale per questo settore. Direi mica male per essere meno di 10.000 abitanti no?

I Cheraschesi si sono contraddistinti anche per la passione per la gastronomia, inventando i Baci di Cherasco…

Cosa ne dite, dovremmo anche proporli in occasione dell’aperitivo di fine volo?

Dove si va? Tra musei, chiese e cioccolaterie!

● Centro storico con la Torre e gli Archi: La torre civica con il suo raro lunario e la meridiana, insieme all’Arco del Belvedere e quello di Porta Narzole sono i simboli della città. In particolare l’Arco del Belvedere che fu eretto per la fine della pestilenza. Tra queste mura sorgono periodicamente i Mercatini d’Antiquariato, tra i migliori della zona.
Palazzo Salmatoris: da residenza nobile a centro culturale artistico, passando per sede per la firma dell’Armistizio di Napoleone. Ora influente luogo di mostre artistiche e rassegne culturali.
● Santuario della Madonna del Popolo e l’Antico Orto dei Padri Somaschi:
secentesco santuario a pianta poligonale, ha un’imponente cupola in cui prevale l’utilizzo dei colori chiari. Al suo fianco un giardino speciale, oasi di pace, dove si trovano piante ed erbe aromatiche di ogni genere. Il chiostro e il monastero sono ora sede di un hotel e ristorante di lusso.

Museo della Magia: nato per iniziativa del Mago Sales è il più importante museo italiano dedicato alla magia e all’illusionismo.
Sinagoga: edificata nel Settecento è un integro esempio di sinagoga del ghetto piemontese, simbolo della comunità ebraica della zona.
● Pasticcerie: luogo di nascita dei Baci di Cherasco, si possono trovare In
particolare tra quelle storiche del paese come Barbero e Ravera.
● Chiese e Castello: la città è costellata da chiese gioiellini di importanza storica, insieme al Castello Visconteo, è attualmente proprietà privata.

Cosa ne pensate, si va a fare un giro?

Sei curioso di vedere se durante i prossimi voli il vento ci porterà a sorvolare Cherasco?

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