Collezionismo aerostatico

Mongolfiere e palloni a gas... un successo strepitoso

Mongolfiere e palloni a gas sono sicuramente dei soggetti molto interessanti, che hanno attratto l’attenzione da parte di artisti, musicisti, designers, pittori, disegnatori e altri estrosi personaggi dotati di particolare fantasia.

Le creazioni ispirate al volo aerostatico fin dagli albori ottennero un successo strepitoso in tanti campi. In Francia già alla fine del Settecento spopolava la moda “au ballon”: capi d’abbigliamento, gioielli, tessuti, suppellettili e oggetti di uso comune erano ispirati a quella che era definita come la  “nuova arte” del volo. Già nell’Ottocento nacquero i collezionisti sul tema, tra i quali è inevitabile citare i famosi fratelli Gaston e Albert Tissandier, pionieri del volo e fabbricanti dei primissimi dirigibili. Alcuni oggetti delle loro collezioni, passati nelle mani dell’aeronauta Charles Dollfus e infine di Timina Caproni Guasti sono oggi conservati in Italia, presso il Parco e Museo del Volo di Volandia, a Milano Malpensa, dove li possiamo ammirare.

Ma oggi cosa possiamo collezionare sull’argomento? Le possibilità sono molteplici, anche se in alcuni casi sarà necessario mettere mano pesantemente al portafoglio…

Spillette commemorative

Una delle collezioni più divertenti ed economiche è rappresentata dalle spillette commemorative (“pins”) che vengono tradizionalmente realizzate in occasione dei raduni di mongolfiere o di palloni a gas (gli “sferici”). A volte sono gli stessi proprietari degli aerostati a creare le spille ispirate ai propri amati palloni, altre volte sono invece gli organizzatori degli eventi a voler trasmetterne il ricordo. E’ molto frequente vedere piloti e frequentatori del mondo dell’aerostatica ostentare giubbini, giacche e cappelli letteralmente tappezzati da queste spillette colorate, realizzate utilizzando metalli comuni e molto a buon mercato, come miscele di rame, stagno o ferro laccati. Ormai nel mondo intero si contano decine di migliaia di questi piccoli oggetti  e non esistono cataloghi in grado di elencarli e ordinarli in modo organico. Per questo con pochi euro o con scambi con altri appassionati è facile aggiudicarsi pins di ottima fattura.

Medaglie commemorative

Molto più impegnativa e costosa è la collezione di vere e proprie medaglie commemorative, soprattutto quelle che furono dedicate ai grandi aeronauti del lontano passato. In Italia, ad esempio, già alla fine del Settecento furono coniate medaglie dedicate a Paolo Andreani e a Francesco Zambeccari, mentre le medaglie in onore di un altro grande aeronauta italiano del medesimo periodo storico, Vincenzo Lunardi, furono realizzate in Inghilterra.

Tutte queste medaglie sono piuttosto rare e hanno un costo rilevante, soprattutto quelle coniate in argento o anche in oro. Esistono dei cataloghi che illustrano questi piccoli tesori numismatici, spesso di eccellente fattura, essendo stati realizzati dai più grandi incisori del Settecento e dell’Ottocento. Per collezionare questi veri gioielli occorre fare molta attenzione alle numerose repliche. In genere le copie più recenti rispetto ai modelli originali riportano correttamente sul bordo della medaglia un simbolo che permette di precisarne la data, oppure, come per le bellissime repliche realizzate dalla zecca milanese Johnson, il nome della zecca stessa appare in piccolo sul recto o sul verso delle medaglia. E’ il caso ad esempio del famoso conio su Andreani, apparso nel 1785 e replicato dalla Johnson nel 1934. E’ chiaro che in questi casi il valore dell’oggetto è molto diverso. Per chi volesse approfondire questo tema consigliamo di consultare i cataloghi della collezione Evelyn Malpas (in lingua inglese), o l’ottimo volume di Michael Joos (in tedesco) o anche il recente catalogo realizzato dall’autore di questo articoletto (“Catalogo delle medaglie aerostatiche dal 1783 al 2013” LoGisma editore).

Libri e saggi di aerostatica

Un’altra tipologia di collezione collegata all’aerostatica è quella dei libri che ne parlano. Come già abbiamo accennato, soprattutto alla fine del Settecento, la “nuova arte” riscuoteva grande interesse ed era molto seguita dai “media” dell’epoca. Sono quindi moltissime le opere di quei tempi, alcune di ottima fattura, come i famosi “Opuscoli” dei fratelli Gerli, editi a Parma nel 1785 con i tipi del Bodoni, famoso tipografo e stampatore di quel tempo. Un altro volumetto ricercatissimo è rappresentato dal “Giornale Aerostatico”, considerato il primo periodico mondiale di aeronautica, pubblicato a Milano già nel gennaio 1784 e chiuso solo tre mesi dopo per ordine delle autorità che lo ritenevano potenzialmente sovversivo. Oltre a questi due piccoli capolavori editoriali, non possiamo non citare altre opere di grande pregio e valore scientifico, come ad esempio il “Prodromo all’arte maestra” di Padre Francesco Lana Terzi, pubblicato a Brescia nel lontano 1670. In esso l’autore ipotizzava la creazione di una “nave volante” che sarebbe stata in grado di volare. Peccato che la tecnologia dell’epoca non avrebbe mai potuto realizzarla. Molto ricercate anche tutte le numerose versioni dell’opera dello scienziato e storico francese Barthélemy Faujas de Saint Fond, che descrisse minuziosamente il primissimo volo realizzato a Parigi il 21 novembre 1783 dai fratelli Montgolfier con i due aeronauti Pilâtre de Rozier e François Laurent d’Arlandes. A fine Settecento questo volume fu tradotto in moltissime lingue e divenne un “best seller”, tanto è vero che ne furono realizzate anche copie “pirata” in Italia e in altri Paesi.

L’elenco dei saggi sull’aerostatica sarebbe lunghissimo: nei primi decenni del Novecento il barnabita Padre Giuseppe Boffito pubblicò un primo catalogo dei libri sull’argomento, comprendente migliaia di titoli! Va da sé che collezionare libri su questo tema presuppone un impegno economico rilevante, tuttavia è abbastanza semplice ed economico limitarsi a poche opere, magari un po’ più recenti di quelle citate, eventualmente circoscrivendo la ricerca alle opere in lingua italiana.

Buste e cartoline in occasione di raduni

Decisamente più economica è la collezione di buste e cartoline realizzate in occasione di raduni e di eventi dedicati a mongolfiere e palloni a gas. Con pochi euro è possibile trovare bellissime buste ricche di timbri colorati, anche vecchie di 50-70 anni. Soprattutto nella seconda metà del Novecento in Svizzera, Austria, Germania, Inghilterra e Francia era molto frequente la realizzazione di questi souvenir.

In questo campo sono molto apprezzate principalmente le buste trasportate a bordo di aerostati in volo. I pezzi postali trasportati dal Breitling Orbiter III che nel 1999 effettuò per la prima volta il giro del mondo senza scalo sono molto ricercati e quotano attorno al migliaio di euro, ma si tratta ovviamente di un’eccezione: in genere si trovano esemplari viaggiati piuttosto a buon mercato. Volendo però risparmiare ci si può limitare a raccogliere cartoline non viaggiate, quindi prive di francobollo e timbri: si tratta pur sempre di una bella e coloratissima collezione. Chi vuole poi una raccolta “a costo zero” potrà limitarsi a ritagliare da riviste e giornali tutto ciò che riguarda l’aerostatica incollando i frammenti in grandi album: è un modo per resuscitare la pratica dei cosiddetti “scrap books”, molto diffusi nel mondo anglosassone.

La cartolina di sinistra è stata realizzata in occasione del 33° Raduno di Mongolfiere di Mondovì da Giovanni Gastaldi, un giovane illustratore Monregalese!

Raccolta di stampe e documenti originali

Ben più costosa e impegnativa la raccolta di stampe originali sul tema. Le opere settecentesche sono ricercatissime, rare e piuttosto care, avendo quotazioni sempre attorno al migliaio di euro, soprattutto se con colorazione a mano coeva. Molto difficile distinguere tra colorazioni coeve e posteriori. Chi ha la fortuna di possedere alcune di queste belle stampe dovrebbe anche poter godere di ampi spazi per incorniciarle ed esibirle, così da goderne costantemente la visione. Sono relativamente frequenti le stampe con diciture in lingua francese o tedesca, mentre sono assai più rare quelle con diciture in lingua italiana.

La raccolta di documenti originali appartenuti agli aeronauti del passato è particolarmente emozionante e gratificante, ma ovviamente richiede un notevole impegno economico, così come la raccolta dei cosiddetti “ballon montés”, cioè pezzi postali trasportati dai palloni in fuga dalla città durante l’assedio prussiano di Parigi. Ovviamente una collezione di questo tipo richiede un impegno economico molto rilevante e uno studio storico molto attento: per i Ballon montés esistono diversi cataloghi: il più completo e aggiornato è quello del francese Gerard Lhéritier, che distingue non solo i singoli palloni (furono 67) che ne effettuarono il trasporto, ma anche la destinazione finale delle lettere e dei dispacci. Alcuni pezzi superano quotazioni di 100.000 euro!

” Il collezionismo sul tema non ha comunque limiti: è possibile anche ricercare oggetti ispirati alle mongolfiere e agli “sferici”. Tessuti, vestiti, cravatte, foulard, complementi d’arredo, stoviglie, suppellettili, vasi, orologi da tavolo e da polso, tabacchiere, bottiglie di cristallo, fotografie d’epoca, strumenti di volo, manifesti che possono andare a completare una raccolta di grande fascino. Non è facilissimo trovare oggetti autentici d’epoca, ma ci si può anche limitare ad oggetti moderni ispirati al tema. Bellissimi e molto raffinati i piatti e le suppellettili create dal designer milanese Piero Fornasetti (1913-1988)”.

E i dirigibili?

Quasi tutto ciò che abbiamo detto per i palloni e per le mongolfiere vale anche per i dirigibili, anche se questi speciali aerostati apparvero solo verso la fine dell’Ottocento, quindi cento anni dopo i primi aerostati non pilotabili. Nel caso delle aeronavi è anche possibile fare una specifica raccolta di fotografie e cartoline, dal momento che già nei primi anni del Novecento la fotografia in bianco e nero era definitivamente affermata.

Le foto autentiche, soprattutto se originali, sono molto ricercate, mentre le cartoline sono decisamente più comuni. Una curiosità è rappresentata dagli Zeppelin in esercizio negli anni successivi all’avvento del Nazismo. Le immagini che li ritraggono sono state talvolta censurate cancellando i simboli come la svastica o il fascio littorio, ma in questo caso appare evidente trattarsi di repliche successive. La svastica infatti appariva sempre sulla coda dei grendi dirigibili, come l’Hindenburg, orgoglio della flotta germanica. Un capitolo specifico della filatelia è quello che riguarda i grandi voli transoceanici di questi veri e propri “transatlantici” del cielo, come il Graf Zeppelin o lo stesso Hindenburg. I pezzi postali trasportati dai dirigibili sono oggetto di un collezionismo riservato a facoltosi personaggi, dal momento che le quotazioni raggiungono livelli paragonabili a quelli già descritti per i “ballon montés”.

Collezionisti... oggi è molto più difficile

Fino a qualche anno or sono i collezionisti frequentavano i mercatini dell’antiquariato alla ricerca di “tesori” ed era anche possibile realizzare qualche buon affare. Oggi è molto più difficile fare “il colpo” e aggiudicarsi per pochi euro qualche rarità perché la diffusione di internet ha reso di dominio pubblico il valore di molti cimeli. Tuttavia è ancora possibile fare qualche buon affare e di certo attualmente è molto più semplice mettere insieme una bella collezione anche senza neppure spostarsi da casa propria perché sono molto numerosi i siti di aste internazionali che presentano oggetti di interesse.

Ancor oggi il pallone aerostatico riscuote un grande successo, per la sua valenza estetica e storica e per l’effetto evocativo che crea in chi ha la fortuna di ammirarlo o ancor più di volare a bordo di esso. Sicuramente tutti ricorderanno molte moderne pubblicità che utilizzano l’aerostato come mezzo di promozione dei propri prodotti. Non è un caso se molte aziende hanno deciso di investire in comunicazione utilizzando questa antica “macchina volante”.

Ti piacerebbe volare su una mongolfiera?

(Moderna ovviamente)

Leggi anche…