IL RADUNO DELL’EPIFANIA A MONDOVI’

Di cosa si tratta

Quest’anno dal 4 al 6 gennaio si è svolta la 34esima edizione del raduno mongolfieristico dell’Epifania di Mondovì. Si tratta di un appuntamento ormai tradizionale, trattandosi del più antico raduno di questo genere in Italia, gareggiando con il meeting che si tiene in ottobre a Fragneto Monforte, in provincia di Benevento. Dai tempi delle prime edizioni, negli anni novanta del secolo scorso, l’appuntamento ha contribuito a richiamare un pubblico sempre più folto e competente, tanto che è diventato un evento ormai classico che coinvolge l’intera cittadina. I negozi della città vecchia di Mondovì, che i locali chiamano Mondovì Piazza, allestiscono speciali vetrine, viene organizzato un mercatino dedicato a tutte le prelibatezze enogastronomiche del luogo, abbinate a opere d’arte e di fantasia legate al mondo dei palloni volanti. Nei giorni del raduno, la modernissima funicolare che sale da Mondovì Breo a Mondovì Piazza, frutto del restauro completo dell’antica teleferica, superando in tre minuti un dislivello di quasi duecento metri, lavora per tutti i giorni a pieno ritmo, trasportando migliaia di persone.

Si valuta che non meno di diecimila spettatori fossero presenti il sabato 6 gennaio 2024 nel pomeriggio, quando 30 mongolfiere sono decollate dal grande campo allestito per l’occasione nella zona industriale della cittadina.

Mondovì e il successo per il raduno

Il successo strepitoso del raduno dell’Epifania è determinato anche dal fatto che la località gode di un microclima ideale per il volo in mongolfiera, caratterizzato dal cosiddetto “effetto box”, cioè il verificarsi di quelle particolari condizioni che, nei giorni di tempo atmosferico stabile, consentono di individuare tutte le direzioni dei venti semplicemente variando la quota di volo di poche centinaia di metri. In altre parole, se a terra il vento tira da sud verso nord, è possibile, anzi probabile, che in alta quota (a 1500-2000 metri) si possa trovare un vento che spiri in senso opposto, cioè da nord verso sud. Di norma, il NOTAM che viene istituito durante il raduno, prevede che i palloni possano toccare la quota di 9000 piedi (circa 2700 metri) sul livello del mare. La quota raggiungibile è ampiamente sufficiente per verificare l’effetto box.

 

Questa fortunata combinazione dei venti consente ai piloti meglio allenati di raggiungere qualsiasi obbiettivo nell’arco di 360 gradi, cioè in tutte le direzioni. 

E’ chiaro che la teoria non è automaticamente verificata dalla pratica, tuttavia la felice posizione del capoluogo monregalese, racchiuso in un vero e proprio cuneo tra le montagne alpine – non a caso la provincia è quella di Cuneo, anche se il nome del capoluogo di provincia non deriva in realtà dalla conformazione geografica della regione! – consente ai piloti di trovare le migliori condizioni per dei voli spettacolari e gratificanti. 

Le "Olimpiadi del volo"

Per la sua posizione quindi Mondovì negli ultimi decenni ha ospitato più volte i Campionati Italiani, di specialità, l’ultimo l’anno scorso, in ottobre, per la sua 33esima edizione, e anche nel 2009 un’edizione dei World Air Games, considerati le “Olimpiadi del volo”, competizione riservata ai migliori specialisti nelle varie discipline dell’aviazione. A Mondovì si disputarono per l’appunto le gare riservate ai palloni ad aria calda o mongolfiere comunemente dette e affluirono equipaggi da tutto il mondo. Ricordiamo che in quell’occasione un nostro rappresentante, Igor Charbonnier, sfiorò il podio, finendo indietro nella classifica a causa di un malaugurato incidente che coinvolse il suo pallone, senza peraltro causare danni al pilota e all’equipaggio. 

La Capitale Italiana della mongolfiera

Il capoluogo monregalese per tutti i suoi ricorsi “storici” viene giustamente definito come la “capitale italiana della mongolfiera”, anche perché gran parte dei piloti attualmente in esercizio proviene dalle scuole che ebbero come capostipiti dei piloti locali. Il primo pallone ad aria calda, o mongolfiera, fu acquistato dall’allora aeroclub di Cuneo Levaldigi nel 1979 e nel 1980 per la prima volta un pilota monregalese, Giovanni Aimo, lo portò in volo. Nel 1983 per la prima volta, i piloti locali organizzarono un volo per il giorno di Capodanno e solo nel 1989 si decise di spostare la data del cimento all’Epifania, anche per smaltire meglio le abbondanti libagioni della sera precedente…. Quindi il 1989, con 12 mongolfiere partecipanti, è considerato il primo anno del glorioso raduno monregalese.

Il turismo e il raduno dell'Epifania

Nel corso degli ultimi 35 anni, solo una volta è stato impossibile volare a causa di un’insistente e copiosa nevicata, mentre spesso è stato possibile volare almeno per due dei tre giorni tradizionalmente dedicati al raduno dell’Epifania. Questa ottimale situazione meteorologica, abbinata al già citato effetto box e alle prelibatezze gastronomiche della zona (vini, carni, formaggi, cioccolato e altro..) ha attirato anche numerosi stranieri, alcuni dei quali addirittura hanno eletto la cittadina monregalese a loro seconda residenza, acquistando appartamenti e ville. In effetti a Mondovì le giornate statisticamente “volabili” sono assai più numerose che non in Francia, Germania o Inghilterra, dove il forte vento frequente impedisce il volo delle mongolfiere, aeromobili notoriamente molto sensibili alle forti correnti atmosferiche. 

Non è dunque raro durante il raduno riscontrare la presenza di piloti provenienti da ogni parte d’Europa e anche dagli Stati Uniti, talvolta anche accompagnati da palloni di “forma speciale”. Negli ultimi anni, infatti, per la gioia e il piacere del pubblico, i cieli monregalesi sono stati percorsi da coppie di giganteschi pinguini, da suonatori di cornamusa scozzesi, da draghi, unicorni, koala, elefanti, motociclette, strani animali e altre forme speciali, come quella raffigurante il volto del noto chef Gordon Ramsey o i palloni supersexy dell’intimo inglese Sloggi!

Negli ultimi anni, grazie soprattutto all’impegno dei piloti Nicole Maillefer Bonanno e Giorgio “Bobino” Bogliaccino, attuale presidente dell’aeroclub locale,  il raduno si è arricchito anche di uno speciale evento, il “balloon glow”, il gonfiaggio notturno delle mongolfiere vincolate (quindi senza alcun decollo, trattenute da corde), illuminate dall’interno dalle fiamme dei bruciatori, azionate a ritmo di musica: uno spettacolo sempre seguitissimo e molto apprezzato per la sua spettacolarità.

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